Da Radici Cristiane n. 135 di luglio 2018
«Noi siamo i soldati di Cristo, attraverso i quali Egli vincerà la cultura della menzogna e della morte»: lo ha detto il card. Raymond Leo Burke all’Adorazione Eucaristica in riparazione per il crimine dell’aborto, da lui guidata lo scorso 18 maggio presso la chiesa di Santa Maria in Campitelli, a Roma, alla vigilia dell’VIII edizione della Marcia per la Vita. Vi proponiamo il testo integrale del suo prezioso intervento.
RC n.135 – luglio 2018 di card. Raymond Leo Burke
Sia lodato Gesù Cristo, ora e sempre. Amen.
È importante vivere questa vigilia in preparazione all’evento di domani alla Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo e soprattutto Re di tutti i cuori umani, pregando che Egli ci ottenga la saggezza e la forza di dare una vera ed efficace testimonianza alla santa inviolabilità di ogni vita umana fin dal momento del concepimento. Preghiamo, quindi, in modo particolare affinché l’ottava edizione della Marcia per la Vita dal tema «Per la vita senza compromessi» possa aiutare, anche in piccola misura, a riportare in questa amata nazione il rispetto per la vita umana.
«Non possiamo restare tranquilli»
Esattamente quarant’anni fa, il 18 maggio 1978, il Senato italiano votava la legge 194, ratificando il voto della Camera dei Deputati, e facendo sì che la legge venisse inserita nell’ordinamento giuridico italiano. Essa veniva infine promulgata il 22 maggio dello stesso anno.
La legge stabiliva che il governo avrebbe messo a disposizione ogni anno la cifra di 50 miliardi di vecchie lire per uccidere i propri bambini. Nei quarant’anni che sono seguiti a questa profondamente iniqua scelta legislativa ovvero nel periodo di vigenza della legge 194, quasi 6 milioni di bambini sono stati uccisi.
Noi non possiamo, in nessun modo e per nessuna ragione al mondo, restare tranquilli ed immobili di fronte a questa perversione totale dell’ordine giuridico della società, che mira a convertire il vero scopo del governo cioè il servizio del bene comune in quello di uccidere i propri cittadini più indifesi, i bambini procreati ad immagine di Dio, bambini che meritano la protezione e la cura incondizionata di tutti noi. Nella follia di una tale perversione, il Paese uccide il suo stesso futuro e si rende sterile.
Di fronte ad una situazione così spaventosa, che sembra, almeno da quanto propagandato da molti mezzi di comunicazione, corrispondere alla volontà della maggior parte della popolazione, il diavolo semina la tentazione a scoraggiarsi, a pensare che non vi sia niente che si possa fare, alla paura di essere ridicolizzati, ignorati o perfino perseguitati.
In un certo senso, questa è la più forte tentazione che Satana e i suoi utilizzano per far avanzare la cultura della menzogna e della morte, la quale è la piaga della nostra vita attuale. Il Maligno sa bene che, quando ci scoraggiamo, noi, consacrati quali veri soldati di Cristo Re, non siamo più in grado di intraprendere la battaglia per la vita e per la famiglia, che è la culla della vita, sotto la bandiera del nostro unico Re, Cristo.
Idoli e ideologie
I governi civili di oggi, che falsamente pretendono di essere la fonte dei diritti fondamentali dell’uomo, ci dicono che la nostra comunione con Cristo Re deve limitarsi agli atti di culto ed alla preghiera privata, cosicché, quando entriamo nel foro pubblico, dobbiamo mettere da parte questa comunione e tutto ciò che essa comporta, per seguire idoli e ideologie ostili al Regno di Cristo, che solo è la nostra salvezza, che solo è la fonte dei diritti.
Nell’indirizzare ai laici il suo appello per una nuova evangelizzazione del nostro mondo totalmente secolarizzato, papa san Giovanni Paolo II ha indicato specificamente che l’adempimento di tale responsabilità sarà possibile solo se essi «sapranno superare in se stessi la frattura tra il Vangelo e la vita, ricomponendo nella loro quotidiana attività in famiglia, sul lavoro e nella società, l’unità d’una vita che nel Vangelo trova ispirazione e forza per realizzarsi in pienezza» (Christifidales laici, n. 34).
Stasera, preghiamo, per l’intercessione della Vergine Madre di Dio, perché possiamo superare qualsiasi divisione tra il Vangelo e la nostra vita quotidiana, particolarmente in tutto quello che appartiene alla salvaguardia ed alla promozione della vita umana. Preghiamo perché i nostri cuori, uniti al Cuore Immacolato di Maria, restino sempre nel Sacro ed Eucaristico Cuore di Gesù.
Cooperatori di Dio
Inginocchiati davanti al Signore, a quest’Ostia esposta nell’ostensorio, che è realmente il Suo Corpo, Anima, Sangue e Divinità, riconosciamo chiaramente in Lui chi siamo e quale sia la nostra responsabilità, in qualità di cooperatori nella Sua opera salvifica.
Riconoscendo il glorioso Cristo in mezzo a noi, riceviamo la grazia di superare qualsiasi tentazione di comprometterci con il male e di cadere nella paura o nella timidezza di testimoniare Cristo vivo in noi per la salvezza del mondo, per l’amore di tutti gli uomini, specialmente dei più indifesi e bisognosi.
Ricordiamo le parole di papa Leone XIII sulla Regalità di Cristo a cui noi, quali vive membra del Suo Corpo Mistico, partecipiamo:
«Si deve tener presente soprattutto ciò che Gesù Cristo, non attraverso i suoi apostoli e profeti, ma con le stesse sue parole ha affermato del suo potere. Al governatore romano che gli chiedeva: “Dunque tu sei re”, egli, senza esitazione, rispose: “Tu lo dici: io sono re” (Gv 18, 37). La vastità poi del suo potere e l’ampiezza senza limiti del suo regno sono chiaramente confermate dalle parole rivolte agli Apostoli: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Mt 28, 18). Se a Cristo è stato concesso ogni potere, ne segue necessariamente che il suo dominio deve essere sovrano, assoluto, non soggetto ad alcuno, tanto che non ne può esistere un altro né uguale né simile. E siccome questo potere gli è stato dato e in cielo e in terra, devono stare a lui soggetti il cielo e la terra. Di fatto egli esercitò questo suo proprio e individuale diritto quando ordinò agli apostoli di predicare la sua dottrina, di radunare, per mezzo del battesimo, tutti gli uomini nell’unico corpo della Chiesa, e di imporre delle leggi, alle quali nessuno può sottrarsi senza mettere in pericolo la propria salvezza eterna» (enciclica Annum Sacrum).
Cristo è il Re, noi i suoi soldati
Cristo stesso è il Re che conduce la battaglia per l’affermarsi della verità sulla vita umana, sul matrimonio e sulla famiglia. Noi siamo i Suoi soldati, armati da Lui stesso con la sana dottrina, il vero culto e la vita conforme alla Legge Divina, attraverso i quali Egli vincerà la cultura della menzogna e della morte.
Lo scoraggiamento, la paura e la timidezza non trovano posto in coloro che vivono in Cristo e, utilizzando le parole di san Paolo, combattono «la buona battaglia», terminano «la corsa» e conservano «la fede» (II Tim 4, 7). Resta per loro soltanto una cosa, che è sempre san Paolo a ricordarci, «la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, [ci] consegnerà in quel giorno; non solo a [noi], ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione» (II Tim 4, 8). Preghiamo perché in ogni momento, consci di chi realmente siamo in Cristo, restiamo vigili, con i nostri occhi fissi sulla vita eterna, nella salvaguardia e nella promozione della vita umana.
Che il Signore, Re dell’Universo, Re dei cuori, Re della vita, ci conceda, per l’intercessione della Beata Vergine Maria, la grazia di essere Suoi saggi e generosi soldati, difensori e protettori dei Suoi figli più piccoli ed indifesi.
Cuore di Gesù, Re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi.
Vergine Madre di Gesù, Aiuto dei Cristiani, prega per noi.
San Giuseppe, Protettore della santa Chiesa, prega per noi.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e divinissimo Sacramento. Amen.