Fonte: Aleteia
Maria Paola Daud | Mar 19, 2019
“Il Signore degli Anelli” è fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica, come affermò il suo autore
Sapevate che l’autore de Il Signore degli Anelli si è ispirato alla Vergine Maria per molti dei suoi personaggi?
È proprio così. John Ronald Reuel Tolkien, filologo, accademico, linguista e uno degli scrittori britannici più noti al mondo, era molto devoto alla Vergine Maria, che ha trasferito in alcuni dei suoi personaggi letterari, come Galadriel, la regina degli elfi, Éowyn e Arwen, tutti personaggi de Il Signore degli Anelli.
È stato Tolkien stesso a rivelare il rapporto dei suoi personaggi con Maria al suo amico gesuita Robert Murray. Quando questi analizzò gli scritti di Tolkien, disse di aver riscontrato “una positiva compatibilità con la dottrina della Grazia”, riferendosi al personaggio di Galadriel.
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Tolkien rispose in questo modo al suo amico: “Sei molto perspicace, soprattutto in certi aspetti, e mi hai rivelato alcune cose del mio lavoro. Penso di sapere esattamente cosa intendi per dottrina della Grazia, ed è sulla Madonna che si fonda tutta la mia percezione della bellezza, sia in maestà che in semplicità. Il Signore degli Anelli è fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica. All’inizio non ne ero consapevole, me ne sono reso conto durante la correzione”.
Il “padre” della letteratura moderna fantasy ha sviluppato questo amore per la Vergine Maria fin da piccolo, grazie all’educazione alla fede da parte della madre Mabel.
Tolkien disse che per tutto ciò che aveva imparato della fede cattolica doveva ringraziare sua madre, che fin da molto giovane si era dedicata completamente ai figli, visto che il marito era morto quando questi erano ancora piccoli.
Anche se la madre era di religione anglicana, trovò la verità che tanto cercava nella Chiesa cattolica aiutata dai sacerdoti dell’Oratorio di Birmingham, fondato da John Henry Newman.
Purtroppo Mabel morì di diabete quando Tolkien aveva solo dodici anni, lasciando lui e suo fratello Hilary affidati alle cure di padre Francis Morgan, che nominò tutore legale dei suoi figli, e riuscendo a far sì che i suoi parenti protestanti si impegnassero a non cercare di convertire i bambini.
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L’educazione del futuro scrittore fu caratterizzata dalla Confessione settimanale, dall’Eucaristia e dall’amore per l’Immacolata e il padre dell’Oratorio, San Filippo Neri.
Poco prima della sua morte,Tolkien scrisse alla figlia: “Fuori dall’oscurità della mia vità, molto frustrata, ti raccomando la più grande opera d’amore sulla Terra: il Santissimo Sacramento. In Lui troverai romanticismo, gloria, onore, fedeltà e la vera strada di tutti i tuoi amori terreni”.