2 MARZO 1939: ELEZIONE DI PIO XII

Senza ostentazione
«Giulio Pacelli, nipote di Pio XII, raccontando dello zio, ebbe a dire:
“durante la guerra sapeva che molti soffrivano la fame, ed egli si privava del cibo che avrebbe potuto avere in abbondanza. Quando cominciarono i bombardamenti, molta gente restò senza casa e fu costretta a affrontare il freddo senza riscaldamento, con pochi vestiti in condizioni di grave indigenza; pensando a quelle famiglie non volle che il suo appartamento fosse riscaldato. In pubblico voleva apparire impeccabile: rappresentava la Chiesa. Il suo comportamento e i suoi abiti, esteriormente, erano impeccabili. Ma in realtà egli era poverissimo. Dopo la sua morte, scoprimmo che il suo corredo di biancheria era misero: aveva soltanto tre camicie, logore e rattoppate, alle quali cambiava spesso i polsini inamidati perché, quelli, si vedevano. Aveva due o tre paia di scarpe che faceva continuamente aggiustare e risuolare. Durante gli anni della guerra diede ai poveri tutto quello che aveva, tutto il denaro che riceveva. Quando morì, non lasciò niente a nessuno, perché non aveva niente. Come tutti hanno potuto constatare osservando le fotografie pubblicate dopo la sua morte, dormiva in una camera disadorna, su una branda di ferro.”»